Un diario di viaggio spesso può trasformarsi nel racconto di una vita, nella testimonianza di una realtà sociale, nella stridente crudezza di un Paese che prova a uscire faticosamente dalle difficoltà.
Un diario di viaggio spesso può trasformarsi nel racconto di una vita, nella testimonianza di una realtà sociale, nella stridente crudezza di un Paese che prova a uscire faticosamente dalle difficoltà. Marco Bonari, nel suo ultimo libro “La forza di un sogno” parla del suo viaggio in Brasile per visitare la “Città dei ragazzi” gestita dal palazzolese Marco Roberto Bertoli. Scorrendo le pagine del volume, ci si rende velocemente conto che il viaggio è innanzitutto interiore e ripercorre la vita e le scelte di un uomo.
Il confronto con un sogno che ha saputo diventare faticosamente realtà. Il sogno è quello di Marco Roberto Bertoli, palazzolese di trentadue anni, che dal 1996 vive in Brasile e che ha saputo costituire la “Città dei ragazzi” che sorge sull’altopiano di Barbacena a 1170 metri d’altitudine). Si tratta di una missione che si chiama San Michele Arcangelo, inaugurata nel settembre del 2003, è considerata a buon diritto una delle opere sociali più importanti dell’intero Paese sudamericano. Tutto questo per combattere la piaga dei meninos de rua, i bambini di strada, che quotidianamente affollano il San Michele Arcangelo ma con la prospettiva di un futuro. Sono ben 400 quelli che mangiano ogni giorno nel refettorio e di questi 120 sono affidati direttamente a Bertoli dal Tribunale dei minori. L’autore racconta di una vera e propria cittadella autosufficiente in cui non mancano, oltre alla scuola elementare e media anche l’ambulatorio, la biblioteca. Ma soprattutto si propone a molti ragazzi un futuro, una speranza in cui credere e su cui costruire il proprio domani. Al San Michele Arcangelo i ragazzi vengono formati nei capannoni dove sorgono i laboratori informatici, della scuola edile, dei corsi di sartoria o destinati ai tornitori.
La scuola diventa il perno attorno a cui si costruisce tutto il lavoro del missionario palazzolese per fornire a questi ragazzi un futuro, lo afferma lo stesso Bertoli in un passaggio del libro. “Dobbiamo rieducare, facendo riacquisire ai bambini valori e nozioni, offrendo loro stimoli anche per superare i traumi infantili, i primi anni vissuti senza dignità”.
Le favelas sono davvero vicine al San Michele Arcangelo, più di quanto sembra. Il libro ne fa un veloce, ma tragico resoconto: dall’idillio si passa velocemente alla tragedia e a situazioni limite che segnano ancora la vita del Paese sudamericano. L’autore dedica solo poche pagine, delicate (per quanto possibile) ma molto efficaci sull’argomento.
Per rendere più organica l’opera, poi, Bonari sceglie di integrare il suo racconto con box di approfondimento che completano e rendono più approfondito il contesto nel quale si inserisce l’opera di volontariato e di carità di Bertoli.
In un passaggio del volume vengono riportate le parole di Marco Roberto Bertoli: indicano chiaramente da dove nasce tanta forza e tanta determinazione e questa voglia di portare un sogno e una speranza a tutti i bambini brasiliani. “Questa terra, i suoi poveri figli, le loro intense preghiere, la loro silenziosa sofferenza, mi insegnarono che la felicità esiste solo nel dono, nella donazione completa di noi stessi: la loro felicità di avere un gesto che consola, la felicità di aver visto gli occhi che brillano per essere stati compresi, appagati; la felicità di comprendere l’esistenza di quei fili immateriali che tessono i rapporti più alti, quelli che non necessitano di parole. La felicità che dà valore alla vita; questo è lo strumento che Dio ci pose nelle mani per forgiare la nostra volontà, elevare la coscienza, edificare un’opera di cuore e di intelletto”.
L’autore: Marco Bonari
Palazzolese trentaduenne, giornalista professionista, redattore del Giornale di Brescia. Ha pubblicato “Un binario lungo l’Oglio” nel 1996, “Mai tardi” nel 2003, “Mura tra mito e sagra” nel 2003, “Palazzolo e l’identità perduta – Problemi di ieri e di oggi” nel 2004, “Solidarietà e cooperazione edilizia” nel 2004, “La forza di un sogno – Viaggio nella città dei ragazzi di Marco Roberto Bertoli” nel 2006 e “Casa Cooperativa Popolare Padana – Trent’anni di cooperazione e solidarietà” nel 2006, oltre ad aver collaborato alla pubblicazione di altri testi di storia locale e riviste specializzate.