Abbattuta l’ultima sala cinematografica: i 52mila metri di area lottizzati dalla Eccal.
Al suo posto un supermercato, uffici, abitazioni e un nuovo centro sportivo.
PALAZZOLO – La grande pinza idraulica «mangia», un pezzetto alla volta, il «Life». Crolla, sotto i micidiali colpi di quel braccio meccanico, l’ultimo cinema palazzolese, baluardo – ormai indifeso, espugnato per sempre – di quei 52mila metri quadrati di campagna che ospiteranno il piano di lottizzazione della storica Cooperativa Eccal.
La demolizione della vecchia sala cinematografica di via Levadello è realtà dietro quel cumulo di macerie, quel polverone e quel rumore assordante del cemento armato e delle coperture che si sbriciolano come un tozzo di pane secco. Se ne va, inevitabilmente, un pezzetto di storia palazzolese, ma un’altra storia sta per nascere. Si tratta di un nuovo quartiere in seno a quell’agglomerato urbano conteso tra Sacro Cuore e San Rocco, lungo quel fazzoletto di terra tra le parallele via Attiraglio e via Levadello. Questione di giorni, macché di ore e del «Life» non rimarrà più nulla, se non qualche fotografia negli archivi degli storici, nella bacheca del Movimento cooperativo palazzolese – che vanta uffici a non più di cento metri – e nella memoria di tutti quei palazzolesi – e non solo – che nel Novecento dal cinema Italia di piazza Roma sono approdati sulle poltroncine in legno dell’Aurora, sul lungo Oglio, per poi finire in quello che all’epoca era considerata una sala cinematografica di classe. Il «Life». Chiuso da una manciata di anni, abbandonato all’incuria del tempo che non lascia scampo, alla mano spietata di vandali ed imbrattatori, alla disperazione di clandestini in cerca di un tetto sulla testa e successivamente ceduto all’Eccal, Cooperativa guidata da Vincenzo Gaspari. Ora si ricomincia da capo, si rade al suolo per ricostruire. Che cosa? Un piccolo centro di servizio, ossia un supermercato (già trovato l’acquirente) e due torrette con negozi al piano terra e uffici ai due livelli superiori. Alla sua ombra non solo case, case e case. Perché oltre a quella sfilza di villette a schiera (sono 21) che s’affacciano su via Attiraglio (quasi di fronte all’altro piano di lottizzazione, denominato «Ponte Fusia», che porta sempre il timbro dell’Eccal) e quella corte di appartamenti, circa ventimila metri quadrati ospiteranno un centro sportivo all’aria aperta.
Un campo da calcio, un’area polifunzionale, un percorso vita, un chiosco con spogliatoi e servizi di fronte al Centro scolastico polivalente (oltre duemila studenti) è quanto la Cooperativa cederà al Comune. In realtà la convenzione urbanistica è già stata siglata e prevede la cessione all’Amministrazione palazzolese di quasi il 50% dell’area acquistata dall’Eccal (cifre alla mano, su 52.200 metri quadrati si tratta di poco più di 22mila) che comprende, oltre agli impianti sportivi, parcheggi, marciapiedi, piste ciclabili e giardini in seno all’intervento. Oltre ovviamente alla prosecuzione di via Vallecamonica, che quindi permetterà, nel cuore del piano di lottizzazione, un collegamento tra via Levadello e via Attiraglio. Complessivamente l’operazione – per capirci qualche milione di euro – prevede l’immissione sul mercato di 134 alloggi (oltre al supermercato ed a dieci tra uffici e negozi), da edificarsi a stralci anche se i tempi sembrano piuttosto stretti. Perché per circa la metà dell’intervento la posa della prima pietra, ovviamente a lavori di urbanizzazione primaria conclusi, è preventivata per l’estate, entro giugno. Il primo passo? La realizzazione delle torrette commerciali e del supermercato sulle macerie del cinema, l’urbanizzazione dell’area, tutte le villette a schiera e parte del caseggiato a corte (tale da formare una «elle» da 46 appartamenti), come confermano gli architetti dello staff tecnico della Cooperativa fondata nel 1947, Felice Labianca, Osvaldo Vezzoli nonché il geometra Armando Marini. La lottizzazione Life – ufficialmente decollata da ieri, da quando quella ruspa alle 9 ha inferto il primo colpo alla sala cinematografica anni Settanta – completa gli interventi della Cooperativa nel quartiere di Sacro Cuore, dove l’anno scorso, in questo stesso periodo, decollò il «Ponte Fusia», ossia 23 unità immobiliari oggi già piazzate.
Marco Bonari